Ligeti, “Musica Ricercata” per pianoforte: un lume per l’ascolto

 

György Ligeti, scomparso da dieci anni, è considerato uno dei massimi esponenti della musica contemporanea colta. La caratteristica principale del compositore, comunemente accettata perché desunta da sue dichiarazioni, è stata quella di porre un ponte sotterraneo con la tradizione, cercando sempre di integrare gli elementi più disparati della nostra costellazione musicale in un “collage” originale, a partire dal mondo di Bartόk e dal folklore ungherese, sino alle ricerche di Stockhausen e Boulez, passando per figure ritmiche e melodiche del jazz e della musica extraeuropea.

La produzione ligetiana si delinea in uno sciame di opere “singole”, ognuna delle quali è un mondo a parte, in cui si sintetizza tutta la tradizione e la sapienza appresa da Ligeti durante gli studi, tuttavia senza mai ripetersi in maniera sterile e priva di significato.

L’opera proposta per l’ascolto è Musica Ricercata, una straordinaria suite di undici brani, composti tra il 1951 ed il 1953. Questa composizione contiene già in nuce l’essenza della ricerca ligetiana che tende a costruire il proprio stile partendo dal nulla: una direzione gettata qui a livello embrionale, ma che rappresenterà un punto cardine per la sua futura prassi compositiva. Nella composizione si prova a superare il cosiddetto “panico” da foglio bianco, di cui già aveva parlato Stravinskij, cercando un sentiero nel buio della creatività semplicemente ricorrendo ad un singolo suono: tutta la suite si apre e si conclude con la nota La, preso come una sorta di centro, per poi aumentare progressivamente il numero delle altezze utilizzate, fino ad arrivare in fondo, usando tutte e dodici le note della scala cromatica. Infatti, il metodo usato da Ligeti è quello di cominciare il primo brano costruendolo solo su due note, passando a tre note nel secondo brano, quattro note nel terzo, e così via. Un metodo originalissimo che aspira alla “ricerca” di qualcosa che è nascosto nei suoni e implicitamente nella creatività del Maestro.

 

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Pitch structure ricavato dall’analisi degli undici brani che compongono “Musica Ricercata”. Ogni brano usa solamente le note riportate nella tabella (eccezion fatta per le trasposizioni d’ottava dei singoli suoni)

Ogni brano rappresenta un’idea caratteristica o uno stile particolare, quasi seguendo un’impronta teatrale. Una composizione complessa e famosa, tanto che il secondo brano, dal carattere rigido, mesto e cerimoniale, fu scelto dal regista Stanley Kubrick per accompagnare i passi di Tom Cruise nel film “Eyes Wide Shut”.

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Ligeti

“Tecnica ed immaginazione si influenzano a vicenda in un interscambio costante. Ogni innovazione artistica nel mestiere compositivo feconda l’intero edificio spirituale, ed ogni cambiamento in questo edificio richiede una revisione del processo compositivo.”

G. Ligeti

 

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